Corridoi ecologici
Scheda di dettaglio
CORRIDOI ECOLOGICI
La Comunità Europea, recentemente, ha proceduto alla realizzazione di una rete di parchi naturali e di aree protette su tutto il territorio dell’UE mediante il progetto “ Natura 2000”. Si è voluto perseguire, in tal modo, il fine della tutela e della conservazione degli habitat di maggior valore naturalistico per arginare il preoccupante processo di estinzione di alcune specie vegetali ed animali avviato dall’uomo e dallo sviluppo tecnologico.
La Biodiversità, quale espressione dell’insieme costituito dalle diverse forme di vita vegetale ed animale, compreso l’uomo, risulta, infatti, strettamente correlata al grado di conservazione dei rispettivi habitat.
L’Italia e le varie regioni, recependo le direttive comunitarie, mediante il progetto Bioitaly, predisposto dal Ministero dell’Ambiente, hanno eseguito uno scrupoloso censimento delle varie aree che si sono imposte maggiormente all’attenzione per le loro risorse naturali.
I numerosi siti censiti e le loro caratteristiche hanno dato l’opportunità di riflettere ancora una volta, sulla importanza che assumono i cosiddetti corridoi ecologici. Essi sono elementi fondamentali della struttura geofisica del territorio. Contribuiscono a mettere in relazione tra loro aree che possono essere distanti geograficamente ma vicine per funzionalità ecologica e consentono gli spostamenti delle specie floro-faunistiche permettendone la riproduzione e la colonizzazione di aree più estese.
In tal modo essi sono determinanti per la conservazione delle specie e si può affermare , quindi, che contribuiscono al mantenimento del delicato equilibrio naturale nel quale la vita si sviluppa. A questo proposito la Legge Regionale 28/Maggio 2007, n°13, istitutiva del Parco naturale regionale “Litorale di Ugento”, all’art.2, lettera h, valorizza l’importanza delle Gravinelle del territorio quali corridoi ecologici.
Il nostro territorio presenta, nel suo sviluppo geografico, delle interessantissime caratteristiche specialmente lungo la fascia costiera. La Marina di Torre Suda confina a nord con quella di Mancaversa ed a sud con la Marina di Alliste. Mancaversa , a sua volta, è confinante a nord con il Parco naturale regionale “Isola di S. Andrea- Litorale di Punta Pizzo”, istituito con Legge Regionale 10/ Luglio 2006, n° 20, per le sue caratteristiche naturali e paesaggistiche. A sud della Marina di Alliste , invece, si sviluppa un’altra area di eccezionale interesse ambientale: il Parco naturale Regionale “ Litorale di Ugento”, caratterizzato dai numerosi e differenti habitat che lo hanno posto all’attenzione delle Istituzioni e delle Comunità. I suoi bacini, infatti, oltre a favorire insediamenti di particolari idrofite, creano delle ottime condizioni ambientali tali da accogliere una numerosa avifauna migratoria in alcuni periodi dell’anno. Tra le due eccezionali “ Core Areas ” le località intermedie possono essere considerate il Green Way , termine tecnico con cui si indica il corridoio ecologico.
Un ulteriore arricchimento alle risorse, poi, di tale tratto di costa jonica, è apportato da quelle registrate dai fondali marini antistanti: a sud si sviluppano le preziose praterie del Posidioneto Capo S.Gregorio-Punta Ristola, un po’ più a nord, invece, il Parco marino di Porto Cesareo. Tale insieme geografico si presenta come un’unica infrastruttura ambientale che interessa una vastissima porzione del Salento.
La molteplicità delle risorse del territorio quali, per esempio, i suoi fondali marini , le sue dune, le sue pinete, la sua flora, la sua fauna, i suoi coltivi, caratterizzati dalla presenza di ulivi secolari, il suo suggestivo paesaggio rurale, arricchito dai caratteristici muretti a secco e dai numerosi caseddhi le sue risorse storico artistiche ed il vasto patrimonio delle sue tradizioni popolari rappresentano un mirabile milieu ambientale, unico nella sua identità.
Purtroppo, però, la ricchezza delle risorse di un milieu da sola non è sufficiente a promuovere un territorio se questo non si fa sistema basato sulla consapevolezza degli operatori locali di essere parte di una realtà le cui potenzialità devono essere promosse, valorizzate e sviluppate.
Funzione opposta ai corridoi ecologici, invece, svolgono le così dette barriere infrastrutturali come, per esempio, l’espansione urbanistica disordinata dei centri abitati ( abusivismo), le strade e le ferrovie. Esse, in alcuni casi,determinano una marcata frammentazione degli habitat che, oltre ad impedire gli spostamenti delle specie animali e vegetali, costituisce una vera e propria trappola, che concorre a rendere sempre più grave il problema della tutela della biodiversità.
La programmazione relativa alla crescita di un territorio, attualmente, pur salvaguardando i principi che regolano il suo sviluppo economico, impone attenzione alla tutela e alla conservazione dell’ambiente naturale rimuovendo ogni causa di disagio per l’uomo e per l’equilibrio naturale. La creazione di valore aggiunto in questa porzione di Salento implica, quindi, l’approfondimento delle tematiche, seppur sinteticamente,esposte.
Esse tracciano l’unica strada possibile da percorrere per la creazione di opportunità occupazionali nel campo dell’informazione, dell’educazione, della formazione e della ricerca scientifica. Tutto ciò può partire dal presupposto di considerare i nostri parchi confinanti quali laboratori privilegiati di uno sviluppo sostenibile, capace di attivare nuove economie ed opportunità occupazionali.
- Fonti: - Genuario Belmonte - Salento – Natura e Paesaggi – scheda tecnica Parco Naturale Regionale Isola di S. Andrea Litorale di Punta Pizzo, a cura di Antonio Caroppo e Stefano Casto – edizioni Grifo 2009; - Tesi di Laurea in Geografia – Fattori di Pressione Antropici e naturali sulla Città i Gallipoli - Stefano Casto;
- Elaborazione dati: Studio di Consulenza Archeologica ed Ambientale, Racale